Apertura delle scuole a settembre: dal MIUR le linee guida definitive


Sintesi del Piano scuola 2020-2021 (Linee guida): “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzione del Sistema nazionale d’Istruzione”.

Premessa

La ripresa delle attività scolastiche avverrà in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) recante “ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico”; approvato in data 28 maggio 2020 e successivamente aggiornato.

Centrale sarà il ruolo delle singole scuole, accompagnate dal M.I. e gli enti territoriali/locali.

Nello specifico, in ogni Regione, verranno a costituirsi tavoli regionali con gli attori principali del sistema di istruzione, e conferenze dei servizi più a livello comunale o provinciale per rispondere alle criticità delle singole istituzioni scolastiche ubicate nello specifico territorio; tra i temi più sensibili:
• il trasporto scolastico;
• l’assistenza agli alunni con disabilità;
• la reperibilità, ove necessario, di ulteriori spazi oltre gli edifici scolastici nel territorio per assicurare il regolare svolgimento delle attività didattiche.

Valorizzare l’autonomia scolastica

Prevista ormai da 20 anni nel Regolamento n. 275/1999, l’autonomia delle singole istituzioni scolastiche viene evidenziata, nelle Linee guida, al fine di organizzare al meglio le attività didattiche, utilizzando forme di flessibilità tra le quali:
• suddividere la classe in più gruppi in base al livello di apprendimento;
• riunire in diversi gruppi, alunni provenienti da diverse classi o diversi anni di corso;
• turni differenziati, in base alle fasce di età degli studenti;
• articolazione modulare del monte ore di ciascuna disciplina; ad esempio una riduzione del monte orario delle singole discipline per poi utilizzare il tempo residuo per attività di recupero e consolidamento delineate nel PAI e PIA;
• utilizzo della DAD come strumento di integrazione della didattica in presenza, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, ove il contesto, competenze e opportunità tecnologiche lo consentano;
• aggregazione delle diverse discipline in aree o ambiti disciplinari, sulla scia dei dipartimenti disciplinari ed interdisciplinari;
• lezioni anche il Sabato, previa deliberazione degli organi collegiali, consiglio di istituto e collegio docenti.

Patti educativi di comunità tra le scuole e il territorio

Enti locali, istituzioni pubbliche, private, associazioni e le realtà del Terzo settore si impegnano a sottoscrivere convenzioni, specifici accordi, denominati “patti educativi di comunità” tra le scuole e il territorio. Si tratta, ovviamente, di un rafforzamento di tale visione collaborativa tra gli stakeholders in quanto ogni singola scuola nella programmazione dell’offerta formativa (PTOF) attiva, annualmente, i necessari rapporti con le realtà locali:
“Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese”. (lettera m, comma 7 art. 1 della Legge 107/2015).
L’obiettivo di tali accordi con il territorio locale è quello di favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, cinema, al fine di potervi svolgere ulteriori attività didattiche o alternative a quelle tradizionali comunque volte a finalità educative.
Il personale interessato, associazioni sportive, musicali, teatrali, artistiche, avrà una responsabilità pari a quella del corpo scolastico in merito alla sorveglianza e vigilanza degli alunni. Sarà quindi fondamentale specificare tale questione nelle convenzioni stipulate tra i vari soggetti operanti.
Naturalmente l’alleanza scuola-famiglia gioca un ruolo decisivo nella buona riuscita degli intenti formativi, didattici, legati all’apprendimento e per quanto concerne una piena consapevolezza del rispetto di tutte le misure previste per il contrasto alla diffusione dell’epidemia: una responsabilità condivisa e collettiva. A tal proposito le scuole potranno aggiornare ed integrare, con le esperienze maturate durante e post Pandemia, il patto educativo di corresponsabilità.

Disabilità e inclusione scolastica

Previste misure potenziate di sicurezza per il personale scolastico, o per i lavoratori facenti parte di associazioni per le persone con disabilità; soprattutto nel momento in cui l’alunno disabile, per questioni sanitarie è impossibilitato all’utilizzo della mascherina. Il personale di assistenza ai disabili potrà utilizzare:
• mascherina chirurgica;
• guanti in nitrile;
• dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose.

Formazione

Le scuole polo per la formazione, al fine di non disperdere le competenze acquisite tramite smart working e DAD, incrementeranno corsi di formazione per docenti, ATA in riferimento alle seguenti tematiche:
per i docenti e personale educativo:
• metodologie innovative di insegnamento e apprendimento;
• metodologie innovative per l’inclusione scolastica;
• corsi su modelli di didattica interdisciplinare e tecnologie multimediali.
per il personale ATA
• lavoro in team e digitalizzazione delle procedure amministrative.
Ulteriori elementi di azione in riferimento allo scenario attuale del contagio
Le scuole dovranno organizzare in maniera funzionale per evitare assembramenti o raggruppamenti:
• gli spazi interni ed esterni;
• gli ingressi e le uscite;
• deflussi e distanziamenti in ogni momento della giornata scolastica;
• quanto detto sopra, vale per tutti: alunni, famiglie, personale scolastico e non.

Il Ministero dell’Istruzione lavora costantemente con le autonomie territoriali per accompagnare tutte le scuole nella gestione delle situazioni più delicate; possibile ulteriore disponibilità di organico aggiuntivo per le istituzioni scolastiche statali.

Viene ribadita l’importanza della possibile sottoscrizione di convenzioni tra l’Ente locale e la singola istituzione scolastica per evidenziare la suddivisione delle competenze specifiche assegnate al primo e alla seconda, fermo restando che sarà possibile, in base alle esigenze della scuola, rivedere e riassegnare le specifiche competenze attribuite, nel rispetto e nei limiti previsti dalla Legge.

Scuola dell’infanzia

L’uso delle mascherine non è previsto per i minori di 6 anni; i dispositivi di protezione per gli adulti a contatto con i bambini, non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti; il ruolo di rassicurazione e fiducia è fondamentale nella sfera cognitiva degli infanti.

Attività nei laboratori

Oltre all’obbligatoria igienizzazione degli spazi adibiti ai laboratori, è auspicabile:
• sensibilizzare gli alunni ad una maggiore consapevolezza e responsabilità individuale in merito al riassetto della postazione di lavoro, al netto delle complesse operazioni di competenza del personale;
• avviare le attività didattiche che prevedono l’utilizzo dei laboratori, nella scuola secondaria di secondo grado, già nella prima parte del nuovo anno scolastico, al fine di integrare e consolidare gli apprendimenti tecnico-pratici non svolti nell’a.s. 2019-2020, a causa della sospensione delle attività didattiche in presenza.

Refezione scolastica

Una possibile soluzione per evitare l’affollamento dei locali durante il servizio di refezione scolastica è quella di effettuare due o più turni. Le istituzioni scolastiche con la collaborazione dell’Ente locale e della società concessionaria del servizio, garantiranno i servizi di mensa, partendo sempre dalle indicazioni inserite nel Documento tecnico del CTS.

Percorsi per le competenze trasversali e l’Orientamento (PCTO)

Viene evidenziato che le forniture della mascherine e dei DPI (dispositivi di protezione individuali), durante le attività degli studenti – in riferimento ai percorsi per le competenze traversali e l’Orientamento – presso le strutture ospitanti, sono a carico di queste ultime.

Scuola in ospedale, istruzione domiciliare e sezioni carcerarie

Tutti i soggetti coinvolti che elencheremo di seguito, avranno cura di osservare, confrontarsi ed organizzare le attività didattiche nel rispetto dei protocolli di sicurezza e di quanto indicato nel documento tecnico del CTS:

• scuola in ospedale: coordinamento organizzativo tra Dirigente scolastico e Direttore della struttura sanitaria;
• istruzione domiciliare: coordinamento organizzativo tra Dirigente scolastico, famiglia e medico curante;
• sezioni carcerarie: coordinamento organizzativo tra Dirigente scolastico, Coordinatore didattico e Direttore della struttura carceraria.

Piano scolastico per la Didattica digitale integrata

Qualora dovesse esserci una seconda ondata del Coronavirus in Italia, in autunno 2020, potrebbe essere prevista nuovamente la sospensione delle attività didattiche in presenza, quindi la DAD.

Pertanto ogni istituzione scolastica inserirà, a prescindere, nell’aggiornamento annuale del PTOF, il Piano scolastico per la Didattica digitale integrata attraverso il quale le scuole individueranno le modalità per riprogettare l’attività didattica, mettendo a frutto quanto potenziato a livello digitale durante l’emergenza, prestando, inoltre, particolare attenzione alle esigenze e necessità degli alunni BES.

Fondamentale non ripetere le situazioni di svantaggio del recente passato in riferimento alla garanzia del diritto all’istruzione per tutti gli studenti; occorre incentivare la piena partecipazione alle attività della DAD, qualunque sia il loro livello di partenza economico, sociale e culturale.

L’Amministrazione nazionale nell’ottica di un continuo monitoraggio, miglioramento e supporto agli enti territoriali e alle scuole ha attivato e attiverà:
• protocolli con gli Ordini degli Psicologici per la gestione degli effetti emotivi del Lockdown sugli alunni, personale della scuola e sulle famiglie;
• convenzioni con gli Enti di telefonia mobile, per agevolazioni sulle tariffe;
• azioni di supporto acchè gli Enti locali proseguano il completamento dell’infrastruttura che garantisca la copertura di tutto il territorio nazionale con banda larga.

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